Sempre più spesso genitori ed insegnanti si lamentano della “brutta scrittura” dei loro ragazzi, ma questo fenomeno non risulta legato a trascuratezza o negligenza: le difficoltà di scrittura possono essere infatti il sintomo di una disgrafia. Un bambino può essere definito disgrafico se la sua scrittura rivela alterazioni nella forma e nella conduzione del tratto, irregolarità, malformazioni, discordanze, anche di diverso tipo, che continuano anche dopo il periodo di apprendimento della scrittura (7-8 anni) e che non sono riconducibili ad un deficit neurologico o intellettivo. Differenti sono le cause e diverse le forme in cui questo disturbo può manifestarsi: ciò che conta è riconoscere il più precocemente possibile la disgrafia e trattarla in maniera opportuna ed adeguata.